Alla fine degli scorsi campionati open, le 2 squadre che maggiormente hanno mostrato difficoltà di roster sono stati gli Spaccamadoni di Fano (salvi in serie A all’ultima partita) e i Bischi di Prato (salvi in serie B all’ultima partita). Proprio per questo motivo, è possibile che i 2 club si uniscano per partecipare ai prossimi CIU in un’unica squadra. Abbiamo intervistato Diego Signoretti degli Spaccamadoni.
P: Quando è nata l’idea di questa possibile soluzione?
D: L’idea di integrare nel nostro roster i giocatori dei Bischi è nata da noi immediatamente dopo la salvezza ottenuta allo universe nell’ultima partita dei campionati contro Brescia. Abbiamo vissuto una stagione difficile e sui risultati influiva troppo lo scarso numero di giocatori a disposizione. Parlando con i Bischi abbiamo saputo che anche loro avevano navigato per tutto l’anno nelle stesse acque e da li è partita l’idea che loro hanno subito recepito con entusiasmo.
P: Sarà una soluzione temporanea o avrà degli sviluppi nel tempo?
D: Entrambi i club hanno subito posto l’accento sul fatto di non essere interessati a una collaborazione a breve termine ma anzi metteremo ognuno a disposizione le proprie capacità. Massimiliano Vitali (con il quale ho avuto già il piacere di allenare in Nazionale) ha formalizzato insieme a me i termini di questo nostro progetto che per il momento riguarda solo la squadra open. Di fatto circa 6 giocatori del loro club si tessereranno con noi pertanto a livello burocratico i due club resteranno due entità separate. Saranno i giocatori a spostarsi come avviene già in molte altre realtà. Abbiamo intenzione di iniziare a rodare i nostri meccanismi già al Bologna’s back e di usare i mesi prima dell’inizio dei CIU per allenarci insieme secondo un calendario che dovremo concordare. I nostri giocatori si conoscono molto bene e molti hanno giocato insieme diverse volte.
P: Qual è l’obiettivo della “fusione”?
D: La nostra speranza è quella di riuscire a dare nuovi stimoli ai nostri giocatori più esperti in attesa che i rispettivi club (che si impegnano molto nella promozione ma purtroppo non sempre con buoni risultati) abbiano di nuovo i numeri per ricreare un ambiente autonomo e competitivo a partire dagli allenamenti fino ad arrivare ai campionati.
P: Vista la tua esperienza nel mondo dell’ultimate, come valuti questi frequenti passaggi di giocatori da una squadra all’altra?
D: Ci ha sorpreso il clamore e alcune reazioni suscitate da questo progetto che ovviamente non abbiamo alcun interesse a nascondere. Il passaggio di giocatori da un club all’altro è un fenomeno che negli anni ha coinvolto tutti i club sia nelle competizioni nazionali che internazionali, anche al vertice della classifica italiana. I nostri giocatori hanno raggiunto diversi obiettivi prestigiosi sia con la Nazionale che con il club, salvo poi in alcuni casi andare a giocare altrove. Pertanto siamo stati i primi ad aver suggerito a Fifd ormai da anni (insieme ad altre misure) di regolamentare il passaggio di giocatori tra i club poiché riteniamo che le realtà più piccole o periferiche debbano avere le stesse opportunità di sviluppo dei club più blasonati.
Nei prossimi giorni intervisteremo anche Massimiliano Vitali per sentire la voce anche della squadra di Prato.